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La Cuddura cu l’ova: la ricetta messinese per Pasqua

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La Cuddura cu l’ova: la ricetta messinese per Pasqua

Dove Gustarlo

La cuddura cu l’ova è un dolce di Pasqua tipicamente messinese, molto simile alle scarcelle pugliesi o alla cuzzupa calabrese.

La versione messinese del dolce si differenzia in maniera significativa da quella realizzata nelle altre province siciliana, dove le cuddure di Pasqua vengono realizzate con la pasta frolla.

La versione messinese della Cuddura cu l’ova è, invece, morbida, profumata e gustosissima!

Infatti, la cuddura cu l’ova messinese è preparata con un impasto simile a quello dei panini di cena messinesi, di cui vi abbiamo già parlato: in questo caso l’impasto semi dolce una volta pronto, viene guarnito con uova sode e poi viene cotto in forno, spolverato con semi di sesamo.

Il termine “cuddura” deriva dalla parola greca “kolloura” o “kollura” che significa “pane circolare, corona”.

Con questo termine i greci indicavano dei tipi particolari di focacce che venivano offerte agli dei per impetrare il loro aiuto e la loro benevolenza. Con l’avvento del Cristianesimo l’usanza di preparare dei pani speciali non andò perduta.

La mattina del Sabato Santo “i cudduri” venivano portate in Chiesa e benedette. Venivano, poi, portate in casa in modo da celebrare anche in tavola la solennità della Pasqua.

Nei tempi antichi le “cuddure” erano preparate dai pastori o viandanti con la pasta di pane, alla quale veniva data una forma circolare. Per essere maggiormente sostanziosa, nella ciambella, prima della cottura, venivano inserite delle uova.

Durante gli spostamenti la “cuddura cull’ova” veniva infilata in un bastone o in un braccio.

Con il tempo, però, la preferenza per il dolce, ne ha modificati gli ingredienti ed oggi le “cuddure” sono diventate uno dei dolci più caratteristici della tradizione messinese.

Dopo questi brevi cenni storici qui di seguito vi indicheremo come preparare questo tipico dolce pasquale messinese.

INGREDIENTI PER CIRCA 10 CUDDURE

Per l’impasto:
500 g di farina manitoba, 500 g di farina 00, 100 g di zucchero, 100 g di strutto, 50 g di burro, 2 uova, circa 500 ml di acqua, 2 cubetti di lievito di birra, 8 gocce di estratto di chiodi di garofano, 2 pizzichi di cannella, 20 g di sale.
Per farcire:
12 uova sode.
Per spennellare:
2 uova.
Per decorare:
semi di sesamo q.b.

Preparazione della pasta

Setacciare insieme le due farine.
Disporle sulla spianatoia a fontana e versare al centro il lievito, sciolto in due dita d’acqua tiepida, e lo zucchero.
Unire il burro, lo strutto, le gocce di chiodi di garofano, la cannella in polvere e le uova, iniziando ad amalgamare il tutto.
Continuare ad impastare aggiungendo acqua tiepida, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Ricordare che la “casetta del sale” va impastata lontano dal lievito, altrimenti l’impasto non lieviterà.
Pertanto è consigliabile porre il sale al di fuori della fontana, nella parte più esterna della farina, in modo da incorporarlo per ultimo, cioè dopo che il lievito avrà cominciato ad agire.
Quando l’impasto sarà pronto, batterlo per tre volte sul piano del tavolo e fare tre spacchetti sopra.
Avvolgere in un panno (in inverno in una coperta) e fare lievitare per circa un’ora, cioè fino a quando la pasta avrà raddoppiato il suo volume.
Nel frattempo, preriscaldare il forno a 220°C.

Preparazione delle “cuddure Pasquali”

Trascorso il tempo di riposo dell’impasto, riprendere la pasta e dividerla in parti più o meno grandi, a seconda di quante “cuddure” si desidera preparare.
Mettere da parte una piccola parte di impasto, che servirà per la preparazione finale.

Preparazione di una “cuddura” a forma di “cestino”

Staccare una parte della pasta e stenderla allo spessore di circa 2 cm.
Darle la forma di una piccola borsa, munita di manico.
Quest’ultimo viene realizzato intrecciando tra loro due cilindri della dimensione di un dito.
Le estremità del manico intrecciato devono essere, poi, inumidite con acqua ed unite al corpo della “cuddura” con una leggera pressione delle dita.
Una volta data alla “cuddura” la forma di un cestino, disporla su una teglia imburrata ed infarinata oppure ricoperta di carta da forno.
Nella parte bassa del cestino praticare una o più fossette, in base al numero di uova che si desidera inserire nella “cuddura” (uno, tre…).
Naturalmente più uova si desidera inserire, più la “cuddura” deve essere grande.
Con una leggera pressione disporre ogni uovo sodo nella sua fossetta.
Fermarlo con delle strisce strette e lunghe di pasta, ricavate dalla pasta messa da parte.
Inumidirne le estremità e posizionarle a croce, in modo da fissare l’uovo al corpo della “cuddura”.
Spennellarla con le uova sbattute e guarnirne la superficie con i semi di sesamo.
Procedere, quindi, alla realizzazione di altri cestini.

Preparazione di una “cuddura Siciliana” a forma di ciambella intrecciata

Dividere la pasta in tanti pezzi, quante sono le ciambelle che si vogliono preparare.
Suddividere, poi, ogni pezzo in tre parti e ricavare da ciascuna di esse un lungo cilindro.
Successivamente intrecciare tra di loro i tre cilindri, avendo l’accortezza di sigillarne accuratamente le estremità, precedentemente inumidite con acqua.
Una volta data alla “cuddura” la forma di una ciambella, disporla su una teglia imburrata ed infarinata oppure ricoperta di carta da forno.
Nella parte bassa del cestino praticare più fossette, in base al numero di uova che si desidera inserire nella “cuddura” (uno o più uova).
Nel caso in cui si desidera inserire più uova, distanziare le fossette in modo regolare.
Naturalmente più uova si desidera inserire, più la “cuddura” deve essere grande.
Con una leggera pressione disporre ogni uovo sodo nella sua fossetta.
Fermarlo con delle strisce di pasta incrociate, ricavate dalla pasta messa da parte.
Esse vanno posizionate in modo da fissare l’uovo al corpo della “cuddura”.
Spennellarla con le uova sbattute e guarnirne la superficie con i semi di sesamo.
Procedere, quindi, alla realizzazione d elle altre cuddure.

Fase finale del procedimento

Infornare le “cuddure” nel forno già caldo, per circa 10-20 minuti, a seconda del tipo di forno utilizzato e della grandezza del dolce.
Estrarle quando la superficie diventerà lucida e dorata.
Lasciare raffreddare.
Maneggiare, poi, con cura, per evitare di danneggiare la preparazione finale.

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